di Claudio Strati
VICENZA – La Dioma srl è abituata ad essere al centro della cronaca. Due anni fa accadde per la storia dell’eredità: il fondatore Leonardo Martini, stroncato da un tumore, l’aveva lasciata in toto alla sua dipendente, responsabile amministrativa e finanziaria, Cristina De Rosso. Ora Dioma compie 50 anni e li festeggia in un modo molto originale: regalando a ciascuno dei suoi 35 dipendenti una giornata di ferie retribuite in più.
Dopo due anni da imprenditrice e titolare, Cristina De Rosso si dice felice della sua „squadra“ aziendale. «Abbiamo chiuso il 2016 con un fatturato che tende ai 4 milioni, negli ultimi due anni i dipendenti sono cresciuti di una decina di unità. Così per il 50° abbiamo deciso di regalare ai collaboratori non un ororogio, ma del tempo. Il 7 aprile sarà un giorno di vacanza retribuita per i dipendenti Dioma, importante perché le loro famiglie sono invitate a vedere dove il padre, o la madre, o il figlio passano buona parte del loro tempo, capendo perché talvolta tornano a casa felici, preoccupati o magari anche arrabbiati». Insomma una giornata tutta per loro e a mezzogiorno eccoli in azienda, lavoratori, dirigenti e famiglie, per pranzare insieme e anche visitare i reparti.
Dioma è attiva nella progettazione, nella costruzione e nello stampaggio di materie plastiche
(l’unità produttiva viene gestita su 3 turni con la possibilità di coprire fabbisogni 7 giorni su 7 e h24) e soprattuto per l’automotive: da decenni costruisce cruscotti e altre parti per i maggiori marchi di autoveicoli nel mondo. «L’automotive rappresenta il 60% del nostro business, il 30% è l’export – spiega la De Rosso -. Siamo una classica azienda del Nordest, avendo sviluppato l’esperienza nell’auto ci stiamo dedicando ora anche ad altri settori, vedi gli elettrodomestici. Stiamo uscendo bene dagli anni della crisi economica. Stiamo collaborando con il mondo universitario e sviluppando corsi formativi interni per far crescere le competenze della squadra, oltre ad avviarci a percorsi di qualità e certificazione che ci daranno ancora più slancio nell’esportare».
Leonardo Martini fondò l’azienda nel 1967
come Mafra snc per stampaggi tecnici, poi diventata nel ’92 Dioma. Negli anni ’80 toccò gli 85 addetti. Ma quando nel 2014 Martini morì, dopo sette mesi di malattia, lei sapeva già che le avrebbe lasciato in eredità l’azienda?
«Lui mi aveva accennato solo che io avrei avuto il timone, ma non che sarei diventata la proprietaria. Ho lavorato con lui in azienda per 32 anni – racconta Cristina De Rosso – da segretaria fino al vertice aministrativo e finanziario».
E‘ stato difficile prendere la decisione di diventare imprenditore?
«Una difficoltà grande, ma di due minuti. Decidere se montare sulla bici e pedalare, oppure lasciare stare. Ho scelto di metteremi a pedalare e ne sono felice».
Si diceva che avrebbe lasciato la fabbrica ai dipendenti. Invece a una persona sola…
«Ci ho pensato a lungo, ritengo che l’unica spiegazione plausibile sia che Martini ha voluto lasciare la proprietà a un’unica persona per garantire una prosecuzione imprenditoriale. Credo che se la ditta fosse diventata una cooperativa oggi magari non ci sarebbe già più. Io conoscevo bene l’azienda sotto il profilo gestionale, in questi due anni ho dovuto capire di più la produzione, ma mi pare che ora stiamo andando bene. I 50 anni significano aver raccolto l’eredità del nostro fondatore e traghettare l’azienda nel futuro – spiega l’imprenditrice -. Lo slogan celebrativo riassume il nostro pensiero. Gli stampi, infatti, sono il centro del nostro mondo».
Articolo pubblicato sul Il Gazzettino il 31 Marzo 2017 > Vedi l’articolo