Dioma e Isolplastic, quando la formazione è occasione di rete fra aziende
Saranno (anche) le donne, con la flessibilità e la tenacia che spesso le contraddistingue, a traghettarci fuori da questo guado pericoloso?
Cristina De Rosso, CEO della Dioma e Monica Zoin, amministratrice unica della Isolplastic, hanno molte cose in comune: sono due imprenditrici determinate, sono alla guida di due aziende della plastica, settore in cui le donne sono “mosche bianche”, stanno gestendo con la barra ferma la rivoluzione del 4.0…
Si sono conosciute per la prima volta nelle scorse settimane, grazie a un progetto di Niuko Innovation & Knowledge – Risorse in Crescita, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, per la Trasformazione digitale per PMI del settore Plastica (progetto 1495 0013-1010-2019).
Le due aziende sono coinvolte insieme in un percorso di formazione, avviato lo scorso febbraio e temporaneamente sospeso a causa dell’emergenza Coronavirus, dedicato proprio agli strumenti per implementare il 4.0 nei processi produttivi, partendo dall’analisi dei bisogni specifici di ogni realtà. In questo caso la formazione – cui partecipano 20 dipendenti delle due aziende per un totale di 184 ore – si sta rivelando anche preziosa occasione di scambio e di confronto fra le esperienze di queste due realtà.
Dopo i moduli dedicati alle tecnologie 4.0, alla lean production e al coinvolgimento del team nei processi di trasformazione digitale, alla supply chain management e alla gestione dei flussi informativi nella produzione, verrà proposto un laboratorio per fare sintesi degli stimoli emersi attraverso la metodologia del design thinking.
DIOMA, UNA STORIA DI PRIMATI
Dioma è un’azienda che opera da oltre cinquant’anni nel campo dell’ideazione e costruzione di stampi e stampaggio di materie plastiche. Alla fine del 2014 era finita sotto i riflettori quando si era scoperto che nel testamento il fondatore Leonardo Martini aveva lasciato l’attività nelle mani di Cristina De Rosso, storica collaboratrice cresciuta all’interno dell’azienda ricoprendo diversi ruoli fino a diventare responsabile amministrativa. Catapultata da un giorno all’altro dal ruolo di dipendente a quello inatteso di imprenditrice, la De Rosso ha mostrato fin da subito di “avere la stoffa del mestiere”. In questi anni l’azienda, che conta 30 dipendenti, ha investito molto nel rinnovo dei macchinari della produzione – dall’acquisto di una nuova pressa all’introduzione di un cobot e alla modernizzazione del reparto stampaggio – e nel 2018 è stata tra le poche piccole aziende italiane ad aver ottenuto la certificazione IATF 16949:2016 che consente di essere riconosciuti come fornitori affidabili per i grandi brand del settore automotive. «Questo progetto – spiega De Rosso – ci consente di rafforzare la formazione in un ambito che riteniamo cruciale. Uno dei problemi più seri con cui facciamo i conti – aggiunge con un po’ di amarezza, è la difficoltà di trovare personale nell’area produzione, tanto che l’ultimo assunto lo abbiamo chiamato dal Brasile…le grandi aziende risultano più attrattive e così per le PMI è davvero difficile reperire personale sul mercato».
ISOLPLASTIC, FORTE INVESTIIMENTO NEL 4.0
Una criticità vissuta anche dalla “collega” Zoin, dal 1999 al timone della Isolplastic, piccola ma innovativa realtà che produce articoli e prodotti termoformanti con un forte investimento sul tema della sostenibilità attraverso l’utilizzo di materie prime rigenerate e il recupero degli scarti di produzione in un’ottica di economia circolare. Nel 2012 è stato sviluppato un nuovo ramo aziendale dedicato alla produzione di un’innovativa linea di tavoli e sgabelli luminosi. All’impegno come imprenditrice Zoin ha affiancato negli anni l’impegno associativo all’interno di CONFAPI e CNA. «Trovare giovani che vogliono lavorare in produzione – spiega la titolare – è impresa ardua, c’è chi preferisce la prospettiva di un lavoro da commesso da Zara: credo sia importante lavorare fin dalle scuole per costruire una cultura diversa…». Pur di dimensioni più piccole – l’azienda di Mestrino (Padova) conta “appena” sei dipendenti – anche Isolplastic ha scommesso fin da subito con convinzione sul 4.0, investendo molto sull’ammodernamento del reparto produttivo. «Il confronto con Dioma, possibile grazie a questo progetto di formazione, è per noi prezioso: sono convinta che in tempi complessi come quelli che stiamo vivendo sia davvero importante lo scambio con altre realtà, per condividere idee, soluzioni, criticità…».